Estratti da Docufilm "Paulin, storie di umanità, coraggio e speranza" 2025

Estratti dal docuFilm “Paulin, storie di umanità, coraggio e speranza”

 

A dialogare troviamo: Silvi Sigliano: Membro fondatore dell'Associazione Franco Casetta, con Mario Renosio: Storico e Direttore Scientifico dell'Israt (Istituto Storico della Resistenza di Asti). Dal 2025, Presidente provinciale dell’ANPI di Asti.

Il dialogo si addentra nella storia della Resistenza locale, un periodo che vide la 23a Brigata Canale, di cui Paulin fu parte, protagonista di scontri decisivi. Ricordiamo che Renosio, nella sua attività di ricerca, ha sempre evidenziato come la Battaglia di Cisterna e Santo Stefano Roero (marzo 1945) sia stata un evento centrale della Resistenza in questa vasta area.

Ascoltare le loro parole vi farà comprendere non solo le dinamiche storiche, ma anche la scelta morale compiuta da Paulin, che a soli 18 anni si unì alla Resistenza


Silvi Sigliano ha introdotto Dante Faccenda (dirigente scolastico in pensione e socio fondatore) e Paolo Destefanis (cronista locale e socio fondatore), per parlare della figura di Paulin e dei momenti preziosi condivisi con lui.

 Dante Faccenda ha spiegato che la sua famiglia era già legata a quella di Paulin durante la Resistenza, sebbene Dante all'epoca andasse ancora all'asilo. L'incontro personale e preciso avvenne nel 1971, in occasione del funerale del cugino Tonio Ferrero, presentato dal fratello Nino (primo comandante della 23ª Brigata Canale). Dante ricorda il loro "abbraccio lungo e fraterno" in ogni 25 aprile, segno di una reciproca stima e amicizia consolidata.

 Dante ha visitato il "museo" di Paulin pieno di documenti e testimonianze. Paulin gli mostrava con delicatezza e sensibilità i suoi reperti, spesso confrontando i suoi ricordi con quelli che Dante aveva raccolto dal padre (presidente del CLN) e dai suoi fratelli partigiani. Ammirazione per Paulin per le sue qualità umane, la sua sensibilità e la sua "vigoria giovanile" nel diffondere i suoi forti ideali, trasformando l'ammirazione in una "bella amicizia".

 Paolo Destefanis, con una differenza di oltre 50 anni d'età rispetto a Paulin, ha paragonato l'incontro con Paulin all'essere di fronte a uno dei suoi idoli. Conosciuto Paulin lo vedeva a scuola raccontare dei partigiani (grazie alla lungimiranza di Dante) e lo sentiva come la "voce più potente" del coro nella Novena di San Bernardino.

 Il loro rapporto più stretto è iniziato nel 1994, in preparazione al Cinquantenario della Liberazione, con la realizzazione del documentario "Scarpe Rotte". Paulin un punto di riferimento, una sorta di "Google prima di Google", sempre iperconnesso e lucido, nonostante l'età.

 La capacità di Paulin di alternare momenti di profonda riflessione a un umorismo contagioso. Per esempio, l'aneddoto sui primi lanci alleati, dove si chiedevano cosa fossero le "cartine per le sigarette" che non bruciavano, scoprendo poi che era carta igienica.

 Dante Faccenda ha sottolineato l'importanza dell'impegno di Paulin nella divulgazione della memoria ai giovani. 

INFANZIA E LA PRIMA GIOVINEZZA ALL’OMBRA DEL FASCISMO

Questa sezione introduce il lettore alla difficile infanzia di Paulin, segnata dalla precoce perdita del padre e dalle ristrettezze economiche della sua famiglia.

Attraverso i suoi occhi di bambino e ragazzo, riviviamo la vita quotidiana a Canale durante il ventennio fascista, percependo le contraddizioni tra la propaganda e la realtà vissuta.

Il tutto accompagnato da un ricco repertorio di fotografie tratte dall’archivio di Paulin.

 Conduzione: Carla Pasquero. Testimonianze di: Paulin, Mario Renosio, Luigi Urgnani – durata 7’.30”


IL PERIODO AMERICANO 1954/1955 E IL RITORNO A CASA

Il periodo in cui Paulin decise di emigrare in America spinto dalla difficoltà di trovare lavoro in Italia, con la prospettiva di costruire poi una nuova vita con Maria.

Questa significativa esperienza arricchì sicuramente il suo bagaglio umano e la sua visione del mondo.

Vengono descritte le complicate vicende legate al suo tentativo di emigrazione con l’accoglienza da “fascista”, il soggiorno in Florida presso i parenti Toppino e il suo breve periodo a Cuba, dove incontrò anche il presidente Fulgencio Batista.

Un episodio inaspettato fu la sua partecipazione, insieme alla madre “Ghitina”, al film vincitore di tre Oscar “La Rosa Tatuata”.

Tuttavia, le difficoltà incontrate e il forte desiderio di sposare Maria lo spinsero a fare ritorno in Italia. Il matrimonio avvenne il 17 settembre 1955.

Conduzione: Carla Pasquero. Testimonianze di: Paulin, Beppe Pasquero. Durata 4’.


L'EREDITA' DI PAULIN E LA DEDICA

La parte finale del video "Paulin" e il relativo progetto di commemorazione si concentrano sulla necessità di tramandare la sua eredità civica e i valori assoluti della Resistenza, anche se sono passati 80 anni e i testimoni stanno scomparendo.

Il lascito di Paulin è quello di custodire la memoria. Le scelte compiute durante la lotta partigiana si basavano su valori assoluti come la pace, la libertà, la democrazia e i diritti, principi che sono stati sanciti dalla Costituzione, vista come la negazione del progetto fascista.

Il valore di Paulin è descritto come "encomiabile". A differenza di molti sopravvissuti che hanno faticato a parlare per decenni, Paulin dedicò la sua intera vita a testimoniare, raccogliere documenti e tenere viva la memoria, vivendo questo impegno come un dovere e una responsabilità. Il suo scopo era servire da ammonimento ai giovani, affinché nulla fosse dimenticato e per lavorare per un futuro migliore.

Paulin, che manca da circa 10 anni, è ricordato per la sua tenacia, la sua insistenza positiva e la convinzione che la democrazia sia un processo continuo che va costantemente alimentato e custodito.

Il progetto del libro e del film è la continuazione dell'opera di Paulin, intrapresa per convinzione e riconoscenza. Pur sapendo che Paulin non avrebbe cercato onorificenze, l'opera è dedicata a un'intera generazione (quella dei padri o dei nonni), onorando le loro sofferenze (legate alla povertà e alla guerra) e la loro capacità di riscattare quel difficile passato.

È inoltre sottolineato il suo approccio umano: Paulin combatteva il fascismo in modo pacato e ragionato, senza odio, trattando bene i nemici catturati e vedendoli come "una persona, non è un soltanto un numero".

Conduzione: Carla Pasquero. Testimonianze di: Mario Renosio, Silvi Sigliano, Luciano Bertello, Anna Pasquero, Beppe Pasquero, Dodo Pasquero, Luigi Urgnani, Luca Sibona, Luigi Urgnani,. Durata 11’.












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